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Las voces del desierto

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"Naci con las manos vacias, morire con las manos vacias. He visto la vida en su maxima expresion, con las manos vacias." Marlo Morgan no tenia edad ni talante de aventuras, pero la realidad se le impuso con esa fuerza y ese poder que suelen transmitirnos las grandes experiencias. Asi fue como la autora vivio una odisea fascinante: un viaje a pie por el desierto australiano en compania de una tribu de aborigenes cuyas leyes de convivencia nada tienen en comun con las nuestras. El aprendizaje fue duro, pues a lo largo de esta extrana peregrinacion la autora tuvo que desprenderse de sus antiguos habitos para poder gozar al fin de una autentica comunicacion con la naturaleza, con esa parte de su cuerpo y de su mente que ella misma desconocia. Al coraje que demostro afrontando las penalidades del viaje, se sumo luego el esfuerzo de resumir las vivencias en esta obra.Ahora, dos anos despues de su aparicion, Las voces del desierto se ha convertido en un autentico best seller, y la voz de Marlo Morgansirve de guia a miles de personas en busca de un nuevo camino hacia la espiritualidad.

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Las voces del desierto, Marlo Morgan

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Pubblicato
1995
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(Copertina rigida),
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Monia C.

“…E venne chiamata Due Cuori” di Marlo Morgan è uno di quei libri che ti entra dentro piano piano, ma quando lo fa, non ti lascia più. Lo avevo scoperto grazie al consiglio di Benedetta Parodi — e devo dire che non smetterò mai di ringraziarla per avermelo fatto conoscere, perché è una lettura che mi ha profondamente toccata e fatta riflettere in modi che non mi aspettavo. All’inizio sembra quasi un romanzo, con quella narrazione fluida e avvolgente, ma la cosa più sconvolgente è che si tratta di una storia vera. Marlo Morgan racconta il suo incredibile viaggio nel deserto australiano con una tribù aborigena, un popolo che vive in completa armonia con la natura e con valori che sembrano provenire da un altro mondo. La protagonista impara a spogliarsi di tutto ciò che è superfluo, a riscoprire se stessa, e a comprendere il significato più autentico di parole come “umanità”, “connessione” e “spiritualità”. Il libro è una vera e propria esperienza di crescita personale: pagina dopo pagina ci si rende conto di quanto la nostra società sia distante da un equilibrio che un tempo era naturale, e di quanto abbiamo bisogno di rallentare per ritrovare noi stessi. È impossibile non chiedersi, alla fine di ogni capitolo, quanto di ciò che diamo per scontato sia davvero necessario. Un piccolo avvertimento però ci vuole: alcune descrizioni — soprattutto quando si parla di cibo e di certe esperienze fisiche — possono risultare un po’ forti.