Erri De Luca Ordine dei libri
Erri De Luca è uno scrittore le cui opere sono profondamente radicate nelle sue esperienze di vita. Autodidatta in diverse lingue, tra cui l'ebraico antico e lo yiddish, la sua passione per l'alpinismo si riflette nella sua prosa. La sua scrittura, iniziata in giovane età, è caratterizzata da una prospettiva unica sulla condizione umana. Sebbene non credente, ha tradotto personalmente diversi libri della Bibbia in italiano, esplorando vari aspetti dell'ebraismo. Le sue opere, spesso ispirate dal suo lavoro di operaio e dai suoi viaggi, mostrano una voce potente e inconfondibile.







- 2023
 - 2020
Un uomo solo in una casa di montagna e un piatto in più messo per errore sulla povera tavola della festa. Un viaggiatore intrappolato nella nebbia e una porta che si apre.“Andavamo dietro ai pensieri,come fa il vento con le nuvole.”Un racconto luminoso in cui le parole di Erri De Luca, fuse con i disegni di Alessandro Sanna, conducono il lettore in un’atmosfera sospesa.Una storia che parla di condivisione, della capacità di riconoscere e accogliere i doni, e della magia che nasce da un incontro.
 - 2019
Siamo in Galilea, nel mese di marzo dell#x92;anno 0 e Miriàm, ancora adolescente, sorpresa dalla brezza primaverile riceve la visita di un uomo sconosciuto che le annuncia l#x92;arrivo di un figlio destinato a grandi cose. Ancora ricoperta di una polvere celeste, la fanciulla comunica la notizia al suo fidanzato Josef, subito assalito da sgomento e smarrimento. Miriàm, il corpo calmo come un campo di neve, ascolta la parole concitate di Iosef, preoccupato per il parere degli anziani e per la drammatica sorte che spetta alla sua giovane sposa, incinta prima delle nozze. Animata da quiete e allegria, Miriàm prova tenerezza e subito dopo gratitudine verso Iosef, il quale le crede e la sostiene sin dal primo momento, e si rimette alla sua decisione. Iosef deciderà di sposare Miriàm e troverà il coraggio di affrontare le illazioni della comunità, in seguito agli ordini ricevuti in sogno da un angelo. Le notizie su Maria provengono dai Vangeli di Matteo e Luca, ma l#x92;originalità del racconto sta invece nella capacità di fotografare l#x92;attimo di sospensione fra i due annunci, quello fatto dall#x92;angelo a Maria e quello fatto da Maria a Giuseppe. L#x92;intimità scaturita da un segreto più grande di loro rafforza il legame fra i giovani Miriàm e Iosef, li rende già famiglia, un bocciolo che si dispiega alla sacralità del mistero della vita. Il miracolo dell#x92;amore che avviene fra i due è il più puro in tutti i sensi se consideriamo la duttilità mostrata da Iosef di fronte all#x92;evento. Nessun rancore, né orgoglio accecano il suo impulso maschile ma, illuminato dalla quiete che avvolge fuori e dentro la donna che gli sta di fronte in tutto il suo coraggio, Iosef pronuncia le parole più dolci che un uomo possa rivolgere alla sua futura sposa
 - 2019
"Si va in montagna da soli per starsene da minuscoli dentro le immensità di natura. Molte le variabili in salita, dall'incontro con una cerva all'attraversamento di una foresta sradicata dal vento. Unico il caso di due che si ritrovano in un passaggio esposto a decenni di lontananza dalla fine della loro amicizia. Qui c'è il verbale del loro avvenimento. Il loro impossibile non avviene come fulmine a cielo sgombro, ma come crollo di valanga per lento accumulo di tempo sopra un pendio. Se ne occupa un magistrato che deve ricostruire, insieme al presente, anche un passato sconosciuto."--Page 3 of cover
 - 2018
Il giro dell'oca
- 122pagine
 - 5 ore di lettura
 
In una sera senza corrente elettrica, mentre rilegge Pinocchio, un uomo sente la presenza del figlio che non ha avuto, il figlio che la madre – la donna con cui in gioventù lo concepì – decise di abortire. Alla fiamma del camino, il figlio gli appare già adulto, e quella presenza basta “qui e stasera” a fare la sua paternità. Per tutta la notte al figlio “estratto da una cena d’inverno” lui racconta “un poco di vita scivolata”. E così ecco l’infanzia napoletana, la nostalgia della madre e del padre, il bisogno di andare via, di seguire la propria libertà – “la libertà che ho conosciuto è stata andare e stare dove non potevo fare a meno” –, le guerre trascorse ma anche i baci che ha dato… e, a poco a poco che racconta, immagina le reazioni di questo figlio adulto, ciò che potrebbe dire, fino a che il figlio, da muto che era, prende la parola e inizia a dare voce alla propria curiosità (“a proposito di maschere, di che ti vestivi a Carnevale?”), punteggia il racconto del padre con domande e osservazioni, lo guida, aiuta a mettere i dettagli a fuoco, e si fa guidare. Il monologo iniziale diventa così un dialogo a due voci, che indaga su una vita, sugli affetti, sulle scelte fatte, sui libri letti e su quelli scritti, sull’importanza delle parole e delle storie. Un’indagine che, più che tracciare un bilancio, vuol essere scandaglio, ricerca intima – quasi una rivelazione –, che accoglie l’obiezione, è aperta all’errore, si china sull’inevitabilità di ciò che è stato e salva, tramanda le qualità emerse dai ricordi (“questa potrebbe essere una dote per me: imparare da qualunque esempio”). Mentre fuori si alza il vento che viene da nord e lui sistema sulla brace una fetta di pane perché, con un poco d’olio, serva a farli stare insieme ancora un po’, da “padre inesistente, padre di una sera”, gli pare di sbiadire, mentre il figlio aumenta di precisione, proprio come i personaggi dei romanzi diventano più precisi e memorabili dei loro autori, proprio come Pinocchio, e non il falegname che l’ha creato, dà il nome al romanzo.
 - 2016
La natura esposta
- 128pagine
 - 5 ore di lettura
 
Un uomo di molti mestieri è incaricato di un delicato restauro. La statua del crocifisso contiene segreti che si rivelano solo al tatto. Bisogna risalire a diverse nudità per eseguire. C’entra una città di mare e un villaggio di confine, un amore d’azzardo e una volontà di imitazione. Fu attesa l’ora del tramonto, per l’effetto di luce arrossata sopra il marmo. Prese aspetto di carne, le ombre mossero le forme.
 - 2015
Il più e il meno sono segni della contabilità, della partita doppia dare/avere. Qui riguardano lo scorrere del tempo. Il Più è già arrivato, era un vento di corsa alle spalle spingendo innanzi, sparecchiando tavole, sfrattando inquilini, stringendo appigli e libri. Il Più è stato giovane e indurito come un callo. Il Meno governa il presente e mantiene quello che dice. Il Meno è sobrio, risoluto perché deve condurre fino in fondo.
 - 2014
"Le storie di questo libro stanno nel perimetro di quattro cantoni: un'età giovane e stretta, di preludio al fuoco; una città flegrea e meridionale; la materia di qualche libro sacro; gli anni di madrevita operaia di uno che nacque in borghesia. Il possedimento minimo per un passante, è stato immenso per chi si è fermato. Esso rinchiude per attrazione un me narrato più che un io narrante, qualche tu femminile scalzo e ben piantato in terra, un noi promessa di frantumi. I pronomi sono frutti che maturano in stagioni diverse. Qui sono colti acerbi, prima che si carichino di succhi e di sé. Avvengono dei colpi fortunati, qualche salvataggio. Si sbatte a zonzo tra i limiti del campo, come biglia di flipper..." (Erri De Luca)
 - 2014
Erri De Luca e la scoperta della musica. La musica della scrittura, certo, ma anche la musica che si ascolta, che colma le nostre giornate, la musica che si canta. Questa "musica provata" comincia sui banchi del liceo con il celebre invito omerico alla musa "cantami o diva del pelide Achille", con la Napoli delle canzoni ottocentesche, con Ciccio Formaggio, con le incisioni beethoveniane di Arturo Toscanini, e prosegue dentro i canti di Pete Seeger negli anni Sessanta, Il disertore di Boris Vian, le canzoni scritte o rimaneggiate insieme all'amico Gian Maria Testa, l'armonica di Mauro Corona. Ci sono le bombe di Sarajevo e la memoria dei canti della fatica, quelli legati alla terra, quelli legati al lavoro operaio, c'è la musica di Stefano Di Battista e la voce di Nicky Nicolai. C'è il Mediterraneo. C'è tutta una vita che prova a intonare la voce.
 - 2013
Montedidio
- 144pagine
 - 6 ore di lettura
 
“Chi salirà nel monte di Dio? Chi ha le mani innocenti e il cuore puro." Un quartiere di vicoli a Napoli: Montedidio. Un ragazzo di tredici anni va a bottega da Mast'Errico, il falegname. E' l'inizio della sua vita nuova, la vita che a sera, a casa, in una casa vuota per l'assenza del padre e per la malattia della madre, il ragazzo va scrivendo su una bobina di carta avuta in regalo dal tipografo di Montedidio. Ha anche un altro regalo, che porta sempre con sé, un "bùmeran", un legno nato per volare che il padre ebbe a sua volta da un marinaio di passaggio. Così passano i giorni: Mast'Errico gli insegna il mestiere e Don Rafaniello, uno scarparo che Mast'Errico tiene ospite a bottega, gli insegna a pensare sugli uomini e sulle cose.
 




