L'impostore
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Protagonisti di questo romanzo sono due grandi amici, l'inglese Archie e il bengalese Samad. In una Londra dove l'estremismo è all'ordine del giorno, i due danno vita a una strana quanto improbabile coppia: Archie ha sempre seguito la corrente, Samad, invece, è un musulmano convinto, che mal sopporta la decadenza della società occidentale. Ad aggravare la già inquieta atmosfera arrivano i Chalfen, agiati intellettuali inglesi carichi di tutti i tic e le illusioni della Generazione dei Fiori. E l'incontro-scontro fra le diverse culture produrrà effetti tragicomici non meno che devastanti.
Come recita la testata del sito Web della "Timothy McSweeney è un enigma avvolto in un mistero avvolto nella pancetta".Ma chi era davvero Timothy McSweeney? Una delle possibili risposte si trova nel sesto numero, dove si "Timothy McSweeney era un uomo che aveva l'abitudine di scrivere lettere al futuro fondatore della rivista quando questi, ancora bambino e poi adolescente, abitava fuori Chicago. Le lettere, vergate con una calligrafia strana e bellissima, oltre che a lui erano indirizzate alla madre, una McSweeney, e insistevano sul fatto che il loro autore fosse imparentato con questa famiglia di Chicago". La spiegazione va avanti per un bel po' e ve la risparmiamo. Tanto, chissà quanto c'è di vero e quanto è frutto dell'immaginazione.Per quel che ne sappiamo, la rivista è nata a San Francisco nel 1998 a opera di quel formidabile genio di Dave Eggers, e da subito ha rivoluzionato il mondo delle lettere e delle riviste diventando un polo di attrazione per gli autori più famosi (e a volte anche più sconosciuti). Vogliamo fare qualche nome? Stephen King, Joyce Carol Oates, David Foster Wallace, Michael Chabon, Roddy Doyle, William Vollmann, e si potrebbe continuare fino a uscire dai bordi della copertina.In questa antologia abbiamo pensato bene di raccogliere i pezzi firmati da alcune delle intrepide scrittrici che hanno contribuito a rendere la rivista uno dei luoghi più fantastici in cui perdersi. Da Zadie Smith a Heidi Julavits, da Lydia Davis a A.M. Homes, da Susan Minot a Sheila Heti etc. etc., non avrete che l'imbarazzo della storie brevi, memorie personali, saggi e altro ancora non solo saranno per voi, cari lettori, fonte di soddisfazione e di divertimento, ma soprattutto faranno di voi delle persone incredibilmente, oscenamente, inguaribilmente cool. E oggi come oggi, scusateci se è poco.