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Elena Liverani

    Universale Economica - 2036: Inés dell'anima mia
    Il mio nome è Emilia del Valle
    Afrodita
    La città delle bestie
    Lungo petalo di mare
    Inés dell'anima mia
    • 2025
    • 2011

      Lungo petalo di mare

      • 352pagine
      • 13 ore di lettura

      1939. Alla fine della Guerra civile spagnola, il giovane medico Víctor Dalmau e un'amica di famiglia, la pianista Roser Bruguera, sono costretti, come altre migliaia di spagnoli, a scappare da Barcellona. Attraversati i Pirenei, a Bordeaux, fingendosi sposati, riescono a imbarcarsi a bordo del Winnipeg, il piroscafo preso a noleggio da Pablo Neruda per portare più di duemila profughi spagnoli in Cile - il "lungo petalo di mare e neve", nelle parole dello stesso poeta -, in cerca di quella pace che non è stata concessa loro in patria. Lì hanno la fortuna di essere accolti con generosa benevolenza e riescono presto a integrarsi, a riprendere in mano le loro vite e a sentirsi parte del destino del paese, solo però fino al golpe che nel 1973 fa cadere il presidente Salvador Allende. E allora, ancora una volta, si ritroveranno in esilio, questa volta in Venezuela, ma, come scrive l'autrice, "se si vive abbastanza, i cerchi si chiudono".

      Lungo petalo di mare
    • 2008

      Inés Suárez nasce all'inizio del Cinquecento in Spagna, figlia di un modesto artigiano di Plasencia, piccolo paese dell'Estremadura. Dotata di un forte temperamento che male si addice alla condizione femminile sottomessa all'autorità del clero e del maschio, Inés sposa, contro la volontà della famiglia, Juan de Málaga, che presto la abbandona per cercare fortuna nel Nuovo Mondo. La giovane non si dà per vinta e, con i soldi guadagnati ricamando e cucinando, si imbarca anche lei per quelle terre lontane. Nonostante le durissime condizioni di viaggio giunge in Perù, dove non trova il marito, morto in battaglia, ma un nuovo amore: Pedro de Valdivia, seducente hidalgo fuggito dalle frustrazioni di un matrimonio deludente e venuto a combattere per la Corona spagnola. Lui e Inés affrontano i rischi e le incertezze della Conquista, attraversano il deserto di Atacama, combattono indigeni incattiviti e giungono infine nella valle paradisiaca dove fondano la città di Santiago. Inés dell'anima mia è un romanzo epico che narra le avventurose vicende, realmente accadute ma poco note, dell'eroina della Conquista spagnola. Attraverso gli occhi stanchi e saggi di una Inés ormai alla fine della propria esistenza, Isabel Allende ripercorre la vita della giovane e indomabile protagonista che, sull'onda dei sentimenti, affronta incredibili viaggi, eroiche battaglie, amori travolgenti, lotte per il potere, trasgressioni, onori e disonori con coraggio e una passione indimenticabili.

      Universale Economica - 2036: Inés dell'anima mia
    • 2008

      I Narratori: La somma dei giorni

      • 315pagine
      • 12 ore di lettura

      Sono gli anni che seguono la morte della figlia Paula. Isabel Allende adotta la forma "diario" per fare la cronaca della famiglia, faticosamente riunita in California dal 1992 al 2006. I ricordi si intrecciano alle riflessioni sulla vita, sulla sua opera e sul mondo contemporaneo. Due leitmotiv danno coesione all'insieme: la relazione amorosa con il secondo marito Willie e l'ansia di costituire e difendere una grande tribù familiare. Con intelligenza e autoironia Isabel ci mostra le difficoltà di tenere insieme un clan variegatissimo e di dominarlo; in una sorta di messa a nudo delle proprie inclinazioni, ci dice che un'innata generosità può facilmente travalicare in esercizio di potere e controllo nelle altrui vite per modificarne il corso. Gli episodi teneri, burleschi si intrecciano a quelli tragicomici o drammatici e la narratrice esibisce una tolleranza imperturbabile per le passioni e un'intolleranza viscerale nei confronti dell'ingiustizia. Non mancano le acute riflessioni sull'incombere della terza età, sulle proprie debolezze, sulla fatica di sbagliare. Si esce dalla lettura con la sensazione di aver attraversato una grande galleria di ritratti familiari, di aver vissuto una cronaca di affetti che ci riguarda da vicino.

      I Narratori: La somma dei giorni
    • 2006

      Inés dell'anima mia

      • 326pagine
      • 12 ore di lettura

      Inés dell’anima mia, è Inés de Suárez, l’unica donna spagnola che ha partecipato alla Conquista del Cile nel 1540. Accompagnava il conquistatore Pedro de Valvidia, il suo amante. Per amore ha attraversato il deserto di Atacama ed è arrivata in Cile, per lottare contro gli elementi, contro una natura ostile e contro gli indigeni, i più primitivi e i più coraggiosi d’America. Lei stessa è una donna eccezionalmente coraggiosa e ha vissuto una lunga vita. Io racconto la storia della Conquista attraverso Inés, per mezzo degli occhi di Inés. Appare in una o due righe dei libri di storia cilena, tutti libri scritti da storici di sesso maschile, nei quali non si è data nessuna importanza a questa donna straordinaria. Quando ho saputo della sua esistenza, quando ho letto quelle brevi frasi all’interno dei libri di storia, mi sono detta “Ah… Ma chi è questa donna? Cosa ha fatto?” e ho dato inizio a una ricerca su di lei, una ricerca che mi ha preso molto tempo perché su Inés è stato scritto davvero poco. Ma d’altra parte è stato un vantaggio perché mi ha permesso d’immaginare tanto. È una guerriera, una donna che lotta e ottiene ciò che vuole. Ottiene prima di tutto l’amore, ottiene la terra, poi ottiene il potere, e finalmente ottiene, per trent’anni, l’amore di un altro uomo. Per me, è una donna con una vita straordinaria, una vita che mi sarebbe piaciuto vivere.

      Inés dell'anima mia
    • 2002

      Alex ha quindici anni. La malattia della madre lo costringe a lasciare la sua tranquilla cittadina californiana per seguire l'eccentrica nonna Kate, reporter di professione, in una spedizione nel cuore dell'Amazzonia finanziata dalla prestigiosa rivista "International Geographic". Bisogna cercare una Bestia mostruosa e gigantesca che, con il suo odore, paralizza chi la incontra. Alex si trova così ad affrontare eventi e situazioni eccezionali: dalle banali punture degli insetti, all'incontro con animali feroci e creature magnetiche come il giaguaro (con cui Alex subito si identifica). Nel gruppo della spedizione c'è anche Nadia, la figlia tredicenne della guida. La madre è inglese ma lei è nata nella foresta e si muove in perfetta armonia nella natura selvaggia. Sa tante cose e Alex con lei si sente più sicuro. I due ragazzi sono inseparabili e le loro avventure diventano incalzanti: incontrano spiriti e sciamani, scoprono che alcuni membri della spedizione vogliono sterminare gli indios, cadono in balia del Popolo della Nebbia, assumono strani poteri e sensibilità... Lei diventa Aquila, lui Giaguaro. Riescono a scoprire il mistero della Bestia e a salvare gli indigeni, ma anche a conoscersi meglio. L'atmosfera mescola la percezione magica alla sceneggiatura naturalistica: il fiume, la foresta, la montagna fanno parte di una geografia esatta e insieme straordinaria. La loro esperienza è meravigliosa ma al tempo stesso reale e riflette il cammino interiore di un essere umano. Alex è davvero un ragazzo qualunque e il lettore può provare un fortissimo senso di identificazione. La sua avventura contiene un denso nucleo etico: la lotta contro il male non è solo contro chi vuole distruggere l'Amazzonia. È anche contro una percezione di sé limitata ed egoistica che alimenta debolezze, timori e insicurezze.

      La città delle bestie
    • 1998

      Afrodita

      Racconti, ricette e altri afrodisiaci

      • 328pagine
      • 12 ore di lettura

      Isabel Allende conosce il gusto lieve e giocoso della vita. La troviamo alle prese con il mondo della cucina, tempio del piacere dei sensi e anticamera del "piacere dei piaceri". In un invito alla gioia dietro il grembiule, un gioco per nutrirsi e inebriarsi senza prendersi troppo sul serio. Dalla salsa corallina alle pere ubriache, dall'habanera di gamberi all'insalata delle odalische, dalla zuppa scacciapensieri alle ciliegie civettuole: un patrimonio di ricette piccanti e spiritose condite con le spezie dell'ironia. "Dopo aver fatto un paio di giri completi nel mondo degli afrodisiaci, scopro che l'unica cosa che davvero mi eccita è l'amore. E allora dedico queste divagazioni erotiche agli amanti che giocano e, perché no?, anche agli uomini spaventati e alle donne malinconiche... Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l'amore che ho lasciato correre... Non posso separare l'erotismo dal cibo e non vedo nessun buon motivo per farlo; al contrario, ho intenzione di continuare a godere di entrambi fino a quando le forze e il buon umore me lo consentiranno. Da qui nasce l'idea di questo libro, un viaggio senza carta geografica attraverso le regioni della memoria sensuale, là dove i confini tra l'amore e l'appetito a volte sono talmente labili da confondersi completamente."

      Afrodita