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Simona Mambrini

    Maigret e l'uomo solitario
    Raccontami di un giorno perfetto
    • È una gelida mattina di gennaio quella in cui Theodore Finch decide di salire sulla torre campanaria della scuola per capire come ci si sente a guardare di sotto. L'ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, in bilico sul cornicione a sei piani d'altezza. Men che meno Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due anime fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire la sorella in un terribile incidente d'auto. È in quel preciso istante che i due ragazzi provano per la prima volta la vertigine che li legherà nei mesi successivi. I giorni, le settimane in cui un progetto scolastico li porterà alla scoperta dei luoghi più bizzarri e sconosciuti del loro Paese e l'amicizia si trasformerà in un amore travolgente, una drammatica corsa contro il tempo. E alla fine di questa corsa, a rimanere indelebile nella memoria sarà l'incanto di una storia d'amore tra due ragazzi che stanno per diventare adulti. Quel genere d'incanto che solo le giornate perfette sono capaci di regalare.

      Raccontami di un giorno perfetto
    • La stanza era piuttosto spaziosa, e i vetri delle due finestre erano stati rimpiazzati da cartoni e carta da pacchi. Il pavimento sconnesso, con larghe fessure tra i listelli di legno, era ingombro di un incredibile ciarpame, oggetti per lo più rotti e totalmente inutilizzabili. Colpiva, in particolare, sopra una branda di ferro coperta da un vecchio pagliericcio, un uomo completamente vestito e palesemente morto. Il petto era coperto di sangue rappreso, ma il volto aveva conservato un'espressione serena. L'abbigliamento da barbone strideva con il volto e le mani. Era piuttosto anziano e aveva lunghi capelli argentei dai riflessi azzurrini. Anche gli occhi erano azzurri, ma la loro fissità metteva a disagio e Maigret glieli chiuse. Portava baffi bianchi leggermente arricciati e un pizzetto, bianco anche quello, alla Richelieu. Per il resto era rasato di fresco, e Maigret ebbe un'altra sorpresa notando le mani estremamente curate. «Sembra un vecchio attore nel ruolo di un barbone» mormorò.

      Maigret e l'uomo solitario