Oelze era un industriale di Brema, molto colto e molto devoto a Benn, che non aveva però occasione di incontrare. Benn lo scelse, in anni dolorosi e difficili, fra il 1932 e il 1956, come cassetta di sicurezza dei suoi pensieri, dei suoi umori e delle sue emozioni più nascoste. Le lettere che gli scriveva diventarono così una sorta di ininterrotto, rovente monologo, dove Benn sperimentava con la prosa, con i versi e con le immagini quello che andava cristallizzandosi nelle pagine memorabili di Osteria Wolf, Il romanzo del fenotipo, Il tolemaico. Ma qui tutto si mostra allo stato nascente, avvolto nei fumi dell’estro, dell’improvvisazione, della furia. Insieme magmatiche e acuminate, queste lettere trascinano nel loro flusso schegge preziose, che compongono senza volerlo un’opera rimasta ineguagliata nella letteratura tedesca del Novecento.
Gottfried Benn Ordine dei libri
2 maggio 1886 – 7 luglio 1956
Gottfried Benn fu un saggista, romanziere e poeta espressionista tedesco. Medico di professione, fu un primo ammiratore e in seguito un critico della rivoluzione nazionalsocialista. Benn esercitò un'influenza letteraria significativa sul verso tedesco immediatamente prima e dopo il regime NS. La sua opera continua a esplorare le complesse intersezioni tra arte, scienza e politica.







- 2006
- 1994