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Dino Buzzati

    16 ottobre 1906 – 28 gennaio 1972

    Dino Buzzati è stato uno scrittore italiano la cui opera oscilla spesso tra realtà e fantasia. I suoi racconti e romanzi esplorano temi esistenziali come l'attesa, la solitudine e la ricerca di significato in un mondo assurdo. Lo stile distintivo di Buzzati, che fonde urgenza e una quieta inquietudine, lascia un'impressione profonda nel lettore. La sua prosa è caratterizzata da un'atmosfera inquietante e da immagini suggestive che evocano un senso di disagio.

    Dino Buzzati
    Un amore
    La famosa invasione degli orsi in Sicilia
    Il deserto dei Tartari
    La boutique del Mistero
    Le Lettere anonime ed altre storie
    Il meglio dei racconti
    • 2010

      I boschi che circondano Valle di Fondo hanno due nuovi padroni: il colonnello Procolo, un uomo che non sorride mai, e suo nipote Benedetto, un orfano che vuole soltanto essere amato. Il colonnello, però, non sa cosa sia l'amore e la presenza di Benedetto lo inquieta tanto da indurlo a desiderarne la morte.... Ma né Matteo, vento gradasso, né il malvagio topo con cui Procolo si è alleato riusciranno a far del male al ragazzo, perchè Benedetto ha dalla sua parte i Geni che abitano il Bosco Vecchio e ne proteggono le piante secolari. E alla fine, fallito ogni tentativo, anche il cuore duro del colonnello conoscerà la tenerezza...

      Oscar Junior: Il segreto del Bosco Vecchio
    • 2007

      Le bref retour d'un fils... La déchéance d'un " homme d'honneur "... Un bon repas apprécié tardivement... Un enfant qui se refuse à dormir... Une fille qui montre qu'elle vaut plus qu'un garçon... Un curieux personnage plus soucieux de son orthographe que la morale... La confession du fils au chevet du père mourant... Est surpris qui voulait surprendre...

      Le Lettere anonime ed altre storie
    • 2005

      I capolavori

      • 1075pagine
      • 38 ore di lettura

      Sono raccolte in questo volume tre opere tra le più significative della produzione di Dino Buzzati: i romanzi Il deserto dei Tartari (1940) e Un amore (1963), oltre alla celebre "auto-antologia" Sessanta racconti (1958). Testi molto diversi per tipologia e tematiche, che riportano in vita il mondo allegorico ed esistenziale dello scrittore, in cui il senso della prova è sfida con l'ignoto e con il destino. Tre tappe fondamentali nel percorso dell'autore, che, tra i tanti capolavori, ben esemplificano la coerenza e la varietà di una parabola artistica che - come ha scritto Giulio Carnazzi - "si presenta con un'insolita ricchezza di illuminazioni: sulla vita e la morte, sulle magie che scorrono nel tessuto delle nostre abitudini quotidiane."

      I capolavori
    • 2002

      In questa favola Buzzati fonde ballata popolare, invenzione fantastica e riflessione morale sulla vita di oggi e di ieri, per raccontare la parabola degli orsi che, dopo aver sperimentato la vita di città, decidono di tornare sulle loro montagne. E ripensa in forma "leggera" i grandi temi a lui cari: la semplicità della vita in montagna, il senso dell'attesa, l'ambiguità insita nel male come nel bene, rivivendo l'eterna storia dell'umanità, chiamata a ritrovare le proprie origini.

      La famosa invasione degli orsi in Sicilia
    • 2000

      "È che tutti vivono così, come se da un'ora all'altra dovesse arrivare qualcuno; non l'assalto di un nemico, ma qualcuno, sconosciuto, non si può dire chi." È proprio Bàrnabo, giovane guardiaboschi, a provare per primo, tra i personaggi di Buzzati, il sentimento dell'attesa, a spiare, nelle lunghe giornate, la luce che sorge e scolora sulle montagne, a sperimentare cosa significhi attendere, non tanto un cosa o un chi, semplicemente attendere. Ed è ancora Bàrnabo a inaugurare l'esperienza del tempo come strano regista della vita, con i suoi segni discreti, leggeri e sbadati, ma irrevocabili. Bàrnabo delle montagne non è solo l'opera prima di Buzzati, ma è soprattutto la prova rivelatrice di quel favolismo morale che distinguerà la quasi totalità della sua produzione, ponendola a capostipite di tutta una linea narrativa del sogno, dell'incubo, dell'altrove.

      Scrittori del Novecento - 1416: Bàrnabo delle montagne
    • 1989

      Svolgimenti inattesi e finali imprevedibili, sorprese e invenzioni fantastiche in una narrazione pervasa di simboli e allegorie che trasformano vicende apparentemente minimali in rappresentazioni dell'universale condizione umana. L'arte di Dino Buzzati, spesso avvicinata a quella di Hoffmann, Poe e soprattutto Kafka, rappresenta una trasfigurazione potente e vigorosa della realtà e dell'angoscia dell'uomo, sublimata in atmosfere di suggestione metafisica. Come autore di racconti, Buzzati è un maestro tra i più cari al pubblico dei lettori. Con le sue trame fantasiose, le sue immersioni nei misteri della vita quotidiana e i suoi personaggi così strani eppure così veri, Dino Buzzati consegue sempre, racconto dopo racconto, quello che è il suo scopo dichiarato: "divertire e commuovere" il lettore, distoglierlo cioè dai pensieri di sempre attirandolo nel suo mondo incantato per coinvolgerlo emotivamente, sorprenderlo e anche spaventarlo.

      Il meglio dei racconti