Spregiudicato, irriverente, geniale, Schopenhauer traccia in questo scritto la sua concezione della verità e della filosofia, considerandone con estrema chiarezza argomentativa e straordinaria capacità di sintesi l'oggetto, il soggetto e le peculiarità più proprie, definendone con caustica forza critica la posizione rispetto alle altre forme di pensiero e ponendone in luce la sempre inattuale attualità. Presentato nella brillante e rigorosa traduzione curata da Simone Cavallini, e corredato da un ampio ed originale saggio introduttivo nonché da un fittissimo apparato di note esplicative, "Sulla filosofia e sul suo metodo" intende rappresentare un primo passo per chi nel "percorso verso la verità" "abbia il coraggio di non tenere alcuna domanda nel cuore".
Arthur Schopenhauer Ordine dei libri







- 2016
- 2011
Filosofo tra i più originali e profondi della storia del pensiero occidentale, Arthur Schopenhauer era anche dotato di un talento letterario non comune, soprattutto per quanto riguarda la capacità di racchiudere nel giro di una breve frase, di un aforisma, di una sentenza un concetto, un'idea, un'intera concezione della vita e del mondo. Il meglio dei suoi scritti è raccolto in questo agile volume: un'antologia di acute riflessioni sulla natura della felicità e sulla possibilità per l'uomo di raggiungerla, che parlano al cuore di tutti noi. Una riflessione su come evitare di cadere nella trappola delle illusioni e cercare la propria realizzazione nella dimensione intcriore: il segreto per una vita serena e felice. Il potere dell'inconscio, la tirannia del desiderio, la dignità e la volontà dell'uomo capace di sottrarsi al destino di sofferenza universale. La suggestione dei maestri orientali e il rigore del pensiero occidentale nelle riflessioni del celebre filosofo che influenzò Kafka, Mann, Nietzsche e Freud.
- 2009
- 2006
Avviato nel 1821 e proseguito poi nei decenni successivi, questo “libro segreto” consisteva probabilmente in una trentina di fogli fitti di annotazioni autobiografiche, ricordi, riflessioni, norme di comportamento, massime e citazioni che Schopenhauer aveva registrato come ciò che gli stava più a cuore, come una sorta di distillato della propria personale saggezza di vita: le regole di un'arte per conoscere se stessi e, nel contempo, per rendere meno difficile la convivenza con gli altri e l'orientamento nel mondo: “Volere il meno possibile e conoscere il più possibile è stata la massima che ha guidato la mia vita”
- 2001
L’insulto è un genere al quale tutti noi – anche le nature più impassibili – finiamo prima o poi per ricorrere, trascinati da inevitabili circostanze della vita. Ma, al pari della scherma o di qualsiasi altra tecnica di attacco e difesa, l’insulto, per risultare efficace e raggiungere il suo scopo, deve diventare oggetto di studio. Benché di solito lo si associ alla rozzezza e alla collericità, saper lanciare all’indirizzo altrui l’ingiuria, l’invettiva o l’improperio adatti, scientificamente studiati, implica infatti una vera e propria arte. Rovistando fra le carte edite e inedite di Schopenhauer, abbiamo trovato quel che fa al caso. Non una trattazione astratta dell’insulto in tutte le sue forme e varianti, ma una silloge di ingiurie concretamente proferite e scagliate con categorica impertinenza contro tutto e contro tutti: la società, il popolo, le istituzioni, le donne, l’amore, il sesso, il matrimonio, i colleghi, il genere umano, la storia, la vita – insomma: contro il mondo intero. Esse si imprimono nella nostra mente con la forza del paradigma da emulare non appena la vita ce ne offrirà l’occasione. Un’arte di insultare, dunque, che ci viene insegnata come nelle antiche scuole si insegnava l’etica: non con la teoria ma con l’esempio e la pratica.
- 2000
- 1999
La rispettabilità, o l’onore, è uno di quei sentimenti pubblici fondamentali che si ritrovano in ogni tempo e in ogni società, e con il quale presto o tardi anche ciascuno di noi – uomo o donna, amante o marito, privato cittadino o pubblico ufficiale che sia – è costretto dai casi della vita a confrontarsi. Tutti insomma, a meno di non rassegnarci alla fatalistica dottrina degli stoici, che relega la «buona reputazione» tra le cose indifferenti per la felicità umana, dobbiamo trovare il modo di farci rispettare. In questo trattatello celato fra le sue carte postume – e ora riportato alla luce, dopo L’arte di ottenere ragione e L’arte di essere felici – Schopenhauer spiega con la consueta e impareggiabile verve che cosa è l’onore nelle sue diverse specie – onore privato, professionale, commerciale, pubblico, nazionale, sessuale, ecc. – e ci fornisce, in quattordici efficaci massime, i suggerimenti opportuni per conservarlo il più a lungo possibile malgrado le traversie di cui è costellata la nostra esistenza. E non rinuncia ad alcune impertinenti osservazioni sulle differenze che, a suo dire, sussistono in questa materia fra l’uomo e la donna.



